Nuovo cantiere di recupero pronto a partire in via del Bosco all’Albergheria, accanto il rudere della chiesetta di San Nicolò da Tolentino.
Questo semplice ma elegante palazzetto nei pressi di Ballarò ha dato i natali allo scultore Salvatore Valenti (1835-1903), suo è ad esempio il palchetto della Musica in piazza Politeama (1875). Una targa di marmo sul prospetto lo ricorda.
A proposito di via del Bosco, fonti certe mi hanno riferito movimenti a palazzo Strozzi-Oneto di San Lorenzo. E’ stato avvistato via vai di gente, altri che facevano foto etc etc. Insomma, forse a breve parte il cantiere di recupero di questo grande palazzo manierista edificato nella seconda metà del ‘500 nella prestigiosa “Ruga grande del Carmine” che collegava direttamente, e collega tutt’oggi, la Fieravecchia (piazza Rivoluzione) e l’Albergheria.
Nuovo cantiere di recupero nel vicolo San Giuseppe d’Arimatea ad angolo con il cortile Ciantia, cortile con accesso definito da un suggestivo grande arco (appartenente al vicino grande palazzo Vernagallo che si estende sino a dietro il SS. Salvatore) sormontato da un balconcino con mensoloni intagliati. Spero sia prevista l’eliminazione di quel vano sospeso visibile nell’ultima foto, addossato al prospetto sul cortile dell’edificio in restauro. Deturpa non poco.
Subito adiacente, in direzione di Santa Chiara, è visibile questo piccolo edificio restaurato di recente. Interessante il grande arco ogivale rinvenuto sotto intonaci successivi. A quanto sembra potrebbe essere uno degli accessi alla medina di Palermo, che sorgeva nel retrostante quartiere intorno Santa Chiara.
Sempre nel vicolo San Giuseppe d’Arimatea, sempre contiguo gli edifici precedenti, ennesimo cantiere di restauro. In base al colore su una carta monumentale in mio possesso, l’epoca di edificazione dell’edificio sarebbe collocabile tra il XV e il XVI secolo.
Si dovrebbe emettere una normativa per obbligare Telecom ed Enel ad interrare tutti i cavi aerei che deturpano i prospetti. Anche se vige o vigeva la norma che per collocare i cavi bisognava chiedere il permesso scritto. Questo accade principalmente al sud. Abbiamo bisogno di lavoro, ma non facciamo niente per crearlo anche quando serve. La tecnica di fare nuove opere non funziona ed è gia stato provato eccezione per il tram e il passante che è l’eccezione che conferma la regola. Grazie sempre a MAQVEDA.
il palazzo accanto a s.nicolò, ha questa tabella da un po’ di tempo, ma non si è mai visto qualche lavoro in corso. Per quanto riguarda il palazzo oneto-s.lorenzo, la situazione è molto complicata, in quanto il palazzo è stato in parte sgomberato, per pericolo crollo, dunque si sono adoperati x una sorta di messa in sicurezza, per scongiurare la chiusura totale. Ma non sò se dei lavori di ristrutturazione saranno imminenti, lo stabile è diviso in una 50ntina di proprietà con la maggior parte che se ne fregata fino ad ora, facendolo marcire, o affitandolo al solito extracomunitario, a cui si danno locali a limite della vivibilità